• Porta Saracena a Segni con le mura poligonali visibili a sinistra.
  • La posterula detta La Portella nelle mura poligonali di Segni, priva di copertura, con parte del muro interno conservato.
  • Porta Foca a Segni, uno degli ingressi più suggestivi delle mura poligonali, con architravi monolitici.
  • Posterula a monte della Porta Saracena a Segni, con due architravi monolitici ancora in situ.
  • Un particolare del tratto in salita delle mura poligonali oltre Porta Saracena a Segni.
  • Le mura in opera quadrata di tufo dei giardini pubblici vicini a Porta Maggiore a Segni in una foto d'epoca.
  • Mura poligonali su via Porta Foca a Segni, conservate con i blocchi originari dell'opera poligonale.
  • Le mura subito a sud di Porta dell'Elcino, con blocchi parallelepipedi bugnati, parte delle mura poligonali di Segni.
  • Posterula a monte della Porta Saracena a Segni, con i due architravi monolitici della copertura ancora conservati.

Il Circuito delle Mura Poligonali

Il circuito murario in opera poligonale dell’antica Signia, lungo poco più di 5 Km, è perfettamente intatto e visitabile per quasi tutta la sua estensione.

Lungo il percorso delle mura, costruite a grandi blocchi di calcare, si aprono numerose porte, ingressi principali alla città, quali Porta Foca, Porta dell’Elcino e Porta Saracena, divenuta il simbolo della città. A un restauro tardo repubblicano si deve invece ascrivere la monumentale Porta Maggiore, ancora oggi ingresso principale al centro storico di Segni. Lungo l’antico circuito difensivo si aprono anche porte di minori dimensioni, chiamate posterule, che servivano per gli spostamenti di tutti i giorni e, in caso di assedio per le cosiddette sortite. Di queste se ne conservano due nel tratto delle mura a monte di Porta Saracena, mentre un’altra, denominata Porta San Pietro, situata al di sotto dell’omonima chiesa, è tra le più suggestive con la sua terminazione ad ogiva.

Il poderoso circuito in poligonale fu riutilizzato per la difesa anche in epoca medievale: restauri e rialzamenti in blocchi di tufo e materiali di riutilizzo si notano in tutto il versante meridionale e orientale delle mura, fino alla cd. Porta delle Monache, in prossimità dell’acropoli. Il fianco occidentale, facente capo a Porta Saracena, venne però abbandonato e la linea di difesa della città arretrata, sfruttando invece gli alti e possenti terrazzamenti d’età romana, che su questo lato della città antica ben si potevano adattare al ruolo di difesa.
Museo Archeologico Comunale di Segni
Via Lauri, 1 - Segni (RM) 00037
Direttore Scientifico: Federica Colaiacomo
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